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MITHAS AMARONE DOCG BIO | CORTE SANT’ALDA

177,50

Solo 6 pezzi disponibili

Vitigno Corvina 30% – Corvina grossa 50% – Rondinella 20% Gradazione Alcolica Vol. 15.5% Vinificazione e affinamento Appassimento naturale delle uve da ottobre a fine gennaio con lieviti indigeni in tini troncoconici da 40 hl, affinamento in botti rovere francese da 5 / 25 hl per circa 4 anni Aspetto Colore rosso carico con sfumature granata Naso Note di fiori selvatici, profumi di spezie, pepe nero, tabacco Bocca Al palato un gusto pieno e caldo Abbinamenti Formaggi molto saporiti e stagionati, piccola pasticceria e biscotti, cioccolato, vino perfetto da meditazione Formato Bottiglia 0,75 lt
MARINELLA CAMERANI DESCRIVE CORTE SANT’ ALDA

Qui a Corte Sant’Alda la riconversione dei vigneti è iniziata un po’ alla cieca nel 1985. Sentivo la necessità, dopo una pessima vendemmia, di fare qualche cosa per portare le mie uve in cantina sane e mature. Nel 1986 il primo Guyot, vigneto Macie, dalle misure forse un po’ stravaganti 90×2,60 era un buon compromesso con la pergola. Raggiungendo i 4500 ceppi ettaro senza dover per forza cambiare tutte le attrezzature. Nel 2003 siamo a 6200 viti per ettaro e con l’estirpazione dell’ultima pergola (Cavallero) un po’ di malincuore, è ora di cercare nuove frontiere facendo tesoro di quanto imparato in questi anni. Nel 2005 viene ripiantato il Cavallero con un guyot a 10.000 piante per ettaro, altezza del cordone cm. 50 e palizzata completamente in legno (la mia gemma!!!)

Per tornare poi al classico guyot 2,20 x 80 , altezza cordone cm. 80.

Questa terra mi è stata affidata ed io mi sento in dovere di renderla, quando sarà, migliorata, più completa, più autonoma, con una propria anima.

Vorrei che…

I nostri gesti si limitassero ad accompagnare la vite in un percorso naturale, assecondarla, senza mai creare strappi o tensioni. Gli interventi agronomici fossero solo di affiancamento. I trattamenti finalizzati più a rimuovere le cause che combattere gli effetti e se veramente necessari fatti con prodotti naturali.

Non è facile… sono consapevole di percorrere una strada irta e sconosciuta nella durata e nel risultato ma desidero provarci.

Nota per il mio amico Alfredo:

È vero, a volte da noi nel vigneto c’è l’erba alta ma per me questa è vita. Si vedono colori, si sentono profumi… di menta, di rucola, di camomilla. Non posso credere che, tutto questo, sia dannoso alla vite. Il prato rasato è forse più un’esigenza estetica nostra che reale necessità.

Voglio invece pensare che tutti questi profumi e colori siano elementi distintivi di ogni nostro vino.