Vitigno
Kerner
Vinificazione
Fermentazione alcolica per 12 giorni in vasche di acciaio e in botti di legno di acacia
Affinamento 8 mesi in vasche di acciaio, poi in botti di legno di acacia
Gradazione Alcolica
Vol. 13%
Vinificazione
Fermentazione alcolica per 12 giorni in vasche di acciaio e in botti di legno di acacia
Affinamento 8 mesi in vasche di acciaio, poi in botti di legno di acacia
Aspetto
Colore giallo paglierino tenue
Naso
La mineralità si percepisce piacevolmente a naso, accompagnata da una leggera aromaticità
Bocca
Gusto pieno e minerale, con sentori di fieno, agrumi e un finale lungo e persistente
Abbinamenti
Ottimo con antipasti e primi piatti di pesce
Formato Bottiglia
0,75 lt
Manni Nössing, un viticoltore idealista e caparbio, è cresciuto in una famiglia proprietaria di un maso dal nome “Hoandlhof”. Situato su una collina che sovrasta magnificamente la città di Bressanone, originariamente si sostentava con l’allevamento di bestiame. Questa è la sua storia.
Nel 1999 è stato impiantato il vigneto. Sebbene in Valle Isarco le cooperative vinicole e le grandi cantine vantassero una lunga tradizione, Manni Nössing decise di vinificare le sue uve in autonomia, puntando da subito a far emergere l’origine e il carattere dalle sue bottiglie, così come uno stile indipendente e una spiccata identità.
Ben presto fu soprannominato “il ribelle”. Nel 2003 ha lanciato il suo primo Kerner sul mercato, che si è subito aggiudicato il premio Tre Bicchieri della principale guida dei vini italiana. Da allora, il successo non si è mai arrestato. Su una superficie di sei ettari, produce oggi Sylvaner, Riesling, Veltliner, Müller Thurgau e un eccellente Kerner, che da anni gli ha fatto meritare l’appellativo di “Mr. Kerner” in Italia e all’estero.
La sala degustazioni dell’Hoandlhof ospita regolarmente viticoltori, esperti e appassionati, che vi si riuniscono per confrontarsi sui vini. Da questo punto di vista, Nössing non può essere più considerato un ribelle, bensì uno dei motori propulsori della Valle Isarco, forte del suo motto “È così che si crea la cultura del vino”. Serve un processo di conoscenza che, solo grazie a persone lungimiranti e determinate come Manni Nössing, può diventare realtà e richiede il delinearsi di un’identità a lungo mancata.